Domani sarò virtualmente in Australia per parlare del mio lavoro all’interno di questo evento organizzato da Co.As.It Melbourne e ringrazio Margherita Angelucciper il coinvolgimento. Discuteremo del cambiamento che sta avvenendo in Italia a livello culturale grazie al contributo degli artisti di Seconda generazione e per farlo ho selezionato alcuni articoli e i testi delle mie canzoni più significative che ci aiuteranno a capire come spesso ci si può sentire “Stranieri nella propria nazione”.
Diretta zoom – ore 10:30/12:00 (Italia) – 18:30/20:00 (Australia)
Bologna è una città speciale che ha sempre alimentato lo sviluppo di sottoculture come l’hip hop e in questo senso il suo valore storico è innegabile. Qui sono nati gruppi fondamentali come i “Sangue Misto”, ed è qui che ho iniziato a muovere i primi passi nella scena frequentando già in età adolescenziale centri sociali leggendari come il “Livello 57”. Erano gli anni in cui con lo zaino in spalla prendevo il treno dalla stazione Termini per partecipare alle jam con i miei amici del “Rome Zoo”, e posso dire con orgoglio di avere vissuto sulla mia pelle un momento magico e irripetibile. Per questo sono davvero contento di essere stato invitato il 24 Marzo proprio a Bologna all’interno della rassegna “N – Word” nel prestigioso Istituto Parriper presentare il mio libro “Educazione rap“ e parlare anche di quei tempi, di com’era allora e di cosa è cambiato oggi, a livello musicale e nel mio modo di usare il rap come strumento. Sarò affiancato dal bravissimo Carlo Babando docente e autore di “Blackness” per discutere insieme del potenziale a livello educativo di questa musica. Ringrazio Roberto Lanzarini per la collaborazione. Sarà possibile acquistare il libro e ci sarà a seguire un firmacopie.
Per partecipare è necessario prenotarsi contattando la Segreteria del Parri (0513397220), oppure Roberto Lanzarini (3333705582) o scrivendo un email a: roberto.lanzarini@istitutoparri.it
La Francia, uno dei paesi in Europa che da più tempo fa i conti con il melting pot, osserva con molta attenzione l’evoluzione che sta vivendo la società italiana. Il fatto che per capire cosa accade da noi alcuni docenti delle università di Université Paris Nanterre e Nantes Universitési siano interessati ai miei libri e alla mia discografia invitandomi a tenere un ciclo di lezioni, è stato per me un onore e una grande soddisfazione! Ringrazio il mio amico Andrés per la sensibilità con cui ha documentato questo viaggio.
“Noi facevamo canzoni che affrontavano direttamente dei temi politici. Oggi trap e rap sono leggeri, orecchiabili, ma arrivano a tutti e ogni tanto ci infilano un messaggio politico importante che fa riflettere. Mi pare un modo più intelligente. Bisogna uscire dalla nicchia”. Amir Issaa, italiano con babbo egiziano, cantante, scrittore, è in libreria con il suo nuovo libro Educazione Rap (Add Editore) dove parla di rime, canzoni e anche letteratura. “Ho scoperto Pasolini e lo sento molto vicino” dice il rapper che è cresciuto a Roma.
Nuova intervista su Radio 24con Valentina Furlanetto in cui abbiamo affrontato tanti argomenti di cui ho parlato nel libro: Musica, didattica, cittadinanza, razzismo, seconde generazioni, e il mio rapporto con la scena italiana.
Mentre in Italia ancora si discute di cittadinanza ai figli di immigrati, ci sono tanti ragazzi e ragazze nati qui da genitori stranieri che nonostante le discriminazioni e i pregiudizi contribuiscono alla crescita culturale di questo paese, e ne portano un esempio positivo anche all’estero. Mercoledì 17 Marzo incontrerò online gli studenti diSeton Hall University nel New Jersey per una lezione in cui la mia musica e il libro “vivo per questo” saranno gli strumenti didattici. Questa è solo una delle tappe di un percorso iniziato da tanto tempo, che ha come obiettivo quello di portare nei college e università degli Stati Uniti un esempio di Italia contemporanea fuori dagli stereotipi. Ringrazio la professoressa Gabriella Romani per avermi coinvolto.
Oggi nasce Antirazine, un nuovo progetto editoriale di Razzismo Brutta Storia. All’interno anche una mia intervista realizzata da Wissal Houbabi in cui parliamo di rap e razzismo, anticipando alcuni dettagli sul libroeducazione rapche uscirà a Maggio con Add editore.
Disponibile nei negozi La Feltrinelli e scaricabile in versione digitale cliccando qui.
Lunedì 8 Marzo tornerò a trovare gli studenti di University of colorado boulder per un workshop in cui lavoreremo con i testi delle canzoni e il mio libro “Vivo per questo“. Tutto si svolgerà a distanza tramite zoom e ringrazio la professoressa Michela Ardizzoniper avermi coinvolto.
Per informazioni sui miei laboratori didattici scrivi una mail a: flavio@propapromoz.com
Contro il razzismo non ho paura ad espormi e invito tutti a farlo in ogni occasione. Quando a “Ogni mattina” mi hanno chiesto se avessi subito discriminazioni ho pensato a tutti i miei fratelli e sorelle che sono nati qui da genitori stranieri, e ancora faticano ad avere la cittadinanza Italiana. Sono con voi e capisco la frustrazione di sentirsi “stranieri nella propria nazione”.
Adesso su YouTube il video della canzone “Non respiro” con Davide Shorty e David Blank. Una poesia in musica contro ogni forma di razzismo e abuso di potere, nata dalla voglia di trasformare la rabbia in amore in un periodo storico che sembra non darci tregua. La produzione è di Shorty con il prezioso contributo di Cyrus Mackey alla tromba, Rosetta Carr ai cori e al basso, e Davide Savarese alla batteria. Per me è un onore aver collaborato con artisti del vostro spessore e ve ne sono grato. Complimenti a Baburka Production per la realizzazione del video, e ringrazio i miei amici che si sono messi in gioco cantando la canzone.Vi chiedo supporto nella diffusione del video per far arrivare a tutti il nostro messaggio.
Sono stato intervistato da Monica Mondo all’interno del programma Soul su Tv2000, e in questa lunga chiacchierata abbiamo affrontato vari argomenti tra cui la musica rap e il suo potere a livello educativo.
“Amir Issaa, musicista, rapper: un nome ben noto, segnalatoci dagli accademici della Crusca! Mentre si discute di un rapper autore di testi volgari e violenti a Sanremo, Issaa sostiene, con noi, che al rap non è concesso tutto, come per qualunque espressione artistica: chi parla a un pubblico ha obiettivi e responsabilità, e lui, salvato dalla musica, usa le parole per raccontarsi e per dire la sua sul mondo. Parole come armi, che non fanno mai male. Il rap è uno strumento narrativo libero, libero anche dalla politica e dall’ideologia. Dà voce agli ultimi, alle ingiustizie, ma senza esibire successo e ricchezza di troppi parvenus baciati dal successo. Italo egiziano, anzi italianissimo, di padre egiziano, strappato alla strada grazia agli incontri con educatori che contano, Amir tiene lezioni di italianistica in università, collabora con le scuole per progetti di inclusione, scatena il ritmo e cura la nostra bella lingua, è un guerriero che costruisce e non dimentica a periferia in cui è cresciuto”.