La collaborazione con Derive Approdi editore continua e vi segnalo l’uscita del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi” dell’autrice Houria Bouteldja. La nota editoriale è firmata da me, ed è un estratto dell’ intervento che ho fatto al festival della casa editrice che si è tenuto a Bologna nel mese di maggio 2024:
«Quello che accomuna i rapper di “seconda generazione” in Italia, in Francia o in Inghilterra, quelli che qui chiamano i maranza, è il sentirsi nel mirino, nemici della società, e rispondono con la provocazione. Quando lo Stato non ti riconosce, l’unica risposta possibile è questa. Anche se firmano un contratto con una major da un milione di euro, l’attitudine non cambia: la rabbia resta […] È un tema delicato e scivoloso, lo so. Oggi i rapper, soprattutto quelli di famiglie povere, si fanno vedere con gioielli, abiti firmati e macchine di lusso. Del resto già negli anni Ottanta i rapper afroamericani si facevano le foto con catene d’oro larghe come le catene di un motorino. Il rivendicare che sei riuscito a ottenere degli oggetti materiali che prima non avevi, anche questo è un atto politico. Stanno dicendo: perché io dovrei salvare la società? Io voglio avere le cose che non ho mai avuto. È una rivendicazione di potere da parte dei maranza. Si esprime in un linguaggio differente dal passato, va compresa con un’altra lente di ingrandimento».